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Indice
Facciamo un po' di chiarezza
Legni e Vernici Vivere Zen
Materassi in lattice Vivere Zen
Domande frequenti
Consulenze grauite
Guida alla scelta del futon
Materasso o futon?
I materiali del futon
Manutenzione del futon
Cosa è il futon?
Guida alla scelta dei tatami
Realizzare una pavimentazione tatami
Manutenzione del tatami
Cosa è il Tatami?
Guida alla scelta del materasso
Le fodere
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Manutenzione dei materassi in lattice
I vantaggi dei materassi in lattice
I materiali dei materassi in lattice
Come scegliere tessuti e colori
Guida alla scelta dei legni
I Giapponesi hanno per secoli dormito per terra e non hanno mai abbandonato questa tradizione, malgrado si sia evoluta nel tempo.
Se stai cercando un degno sostituto per il tuo materasso, ormai vecchio e usurato, ti sarai accorto che il futon alla giapponese è un’alternativa al classico materasso sempre più diffusa anche nel mondo occidentale. Se sei giunto fin qui, ti starai chiedendo, cosa è un futon?
Il futon è un materasso composto da alcune falde di cotone, rivestite da una fodera trapuntata. Si tratta del tradizionale materasso giapponese, tipicamente spesso tra i 6 e gli 8 cm, ma col tempo è giunto in occidente anche in versioni più spesse e con materiali differenti.
La peculiarità del futon tradizionale è che può essere arrotolato e riposto nell’armadio, così da lasciare la stanza libera per svolgere le altre attività della giornata. Le alternative più spesse, tuttavia, non godono di questa caratteristica.
Fino alla fine del XIX secolo, il futon in Giappone era un lusso che pochi potevano permettersi. Il cotone giunse in Giappone durante il periodo Heian (794 – 1185), ma il suo uso si diffuse solo durante l’Era degli Stati Combattenti (1467 – 1615). Tuttavia, era costoso e non facile da produrre e quindi veniva impiegato principalmente per scopi bellici (micce esplosive e cavi di combustione, ma anche bandiere e divise dei soldati). Col passare del tempo, l’uso del cotone cominciò a diffondersi lentamente tra la popolazione. Durante la notte, i Giapponesi erano soliti dormire nudi o con gli stessi abiti indossati durante il giorno. La diffusione del cotone permise lo sviluppo di una sorta di kimono imbottito per dormire, chiamato kaimaki futon, antenato di quello che oggi conosciamo come futon.
Pian piano cominciarono a diffondersi i primi futon, ma erano talmente sottili e realizzati con così poco cotone che venivano chiamati futon senbei, perché erano duri e piatti comi i tipici cracker di riso giapponesi con lo stesso nome. I futon trapuntati e imbottiti erano un oggetto artigianale di lusso, riservato solo agli alti ranghi della popolazione.
Fu solo alla fine del XIX secolo che cominciarono ad apparire i primi negozi dedicati alla vendita dei futon, ma divennero accessibili a tutti solo grazie alla possibilità di importare cotone più economico, che giunse durante il dopoguerra. I futon cessarono finalmente di essere uno status symbol e divennero un oggetto di uso comune.
Durante la seconda metà del XX secolo le persone cominciarono a viaggiare con molta più facilità e chi giungeva in Giappone cominciò a conoscere e apprezzare questo diverso modo di dormire, a volte anche portando i futon con sé. Fu così che i futon giunsero anche in occidente.
Oggi i futon più utilizzati sono un po’ più spessi, a metà strada tra un futon tradizionale e un classico materasso occidentale. In più, mentre in Giappone i futon vengono stesi sul tatami, in occidente capita molto più spesso che vengano accolti in una struttura in legno.